“No al carbone”. Inquinamento, salute e patrimonializzazione nella Puglia meridionale

Autori

  • Andrea F. Ravenda Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Medicina Sperimentale

DOI:

https://doi.org/10.14672/ada20171185%25p

Parole chiave:

Inquinamento, salute, patrimonializzazione, attivismo, politica

Abstract

L’articolo tratta l’intreccio tra modificazioni ambientali, diritto alla salute e lotte sociali tramite una etnografia sul caso del movimento No al carbone a Brindisi una città con un’alta densità industriale e con importanti criticità ambientali e sanitarie. La ricerca antropologica su questo terreno ha mostrato come il rapporto tra processi di contaminazione, tutela dell’ambiente e diritto alla salute si inscriva in campi di forze al contempo scientifici, politici e giuridici che sono attraversati da tensioni sociali e politiche tra istituzioni pubbliche, compagnie e movimenti per la giustizia ambientale. Si tratta di veri e propri laboratori conflittuali in cui la posta in gioco è una sorta di nuova cittadinanza biologica che da un lato definisce l’opposizione all’intervento invasivo sui territori, dall’altro indica possibilità di sviluppo sostenibile veicolate da delicate dinamiche identitarie che investono i processi di patrimonializzazione dei beni culturali e naturali locali. Dal 2009, contro l’invasiva presenza industriale, il movimento No al Carbone è promotore di una protesta articolata da manifestazioni di piazza, rapporti con altri movimenti, scissioni interne, azioni legali, di epidemiologia popolare, di bonifica dei siti contaminati. Da resoconti etnografici articolati nella lunga durata, l’intervento si focalizzerà sulle azioni degli attivisti, provando a riflettere sui nessi tra saperi scientifici, processi di patrimonializzazione e politica.

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Pubblicato

2017-04-27

Fascicolo

Sezione

Dossier speciale. Salute e ambiente: etnografie italiane