Amina: ritratto di una donna abitata dagli spiriti ancestrali (Senegal)

Autori

  • Angelo Miramonti

DOI:

https://doi.org/10.14672/ada2021173745-62

Parole chiave:

Possessione, Ndöp, Senegal, Lebu, Etnopsichiatria

Abstract

L’articolo presenta i risultati di una ricerca etnografica condotta in Senegal a partire dalla vita di Amina, una donna di etnia Lebu posseduta dagli spiriti del suo lignaggio. La storia di Amina mostra le lacerazioni della protagonista, che abita contemporaneamente due mondi: la cultura tradizionale lebu e quella occidentale. Quando gli spiriti si manifestano nella sua vita, Amina è costretta a scegliere tra due diverse interpretazioni della sua sofferenza: quella persecutiva tradizionale e quella psicopatologica occidentale. Sceglie di restare fedele all’interpretazione tradizionale, ma di rifiutare i guaritori che la sua famiglia le impone e di rivolgersi a un sacerdote di sua scelta, che si è dimostrato sensibile alle sue esigenze di individuazione della cura. Amina manipola strategicamente la plasticità del sistema di credenze tradizionali senza abbandonarlo, ma piegandolo alla sua tenace soggettività di persona liminare, che abita e ridisegna il confine tra due mondi.

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Pubblicato

2021-03-03

Fascicolo

Sezione

Special Focus