“È la prima volta che ho visto qualcosa”. Immagine, guarigione e retoriche della rinascita nel movimento pentecostale

Autori

  • Matteo Canevari

DOI:

https://doi.org/10.14672/ada20201689129-154

Parole chiave:

Pentecostalismo, Performance terapeutiche di rinascita, Modalità somatiche dell’attenzione, Fenomenologia della propriocezione, Incorporazione di immagine

Abstract

Lo scritto che propongo prende le mosse dalla ricerca sul campo condotta su una chiesa pentecostale italiana di Pavia e si concentra sull’analisi del rapporto che lo schema tripartito dell’uomo (corpo-anima-spirito) ha con la concezione della rinascita come pratica terapeutica. La riflessione rintraccia un punto di incontro tra concezione semiotica dell’immaginario e approccio fenomenologico alla propriocezione. Filo conduttore del discorso è la dinamica dell’incorporazione del repertorio immaginifico collettivo in una nuova esperienza vissuta di sé, che il pentecostalismo identifica con la presenza dello Spirito nell’uomo, avvertibile in specifiche sensazioni somatiche. In particolare, lo studio identifica l’azione di un meccanismo di retroazione sulla percezione degli stati corporei alla base del funzionamento terapeutico dell’immagine.

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