Agency, soggettività, violenza: vite di traverso, figure del riscatto

Autori

  • Roberto Beneduce
  • Simona Taliani

DOI:

https://doi.org/10.14672/ada202117357-26

Parole chiave:

Agency, soggettività, violenza, relazioni di dominio/processi di guarigione

Abstract

Il dibattito e la riflessione antropologica insistono da tempo sulla posta in gioco del riconoscimento e sul rapporto tra le relazioni sociali, i contesti di dominio e le forme di soggettivazione. Il ricorso al repertorio concettuale della teoria critica si rivela fecondo, sebbene taluni termini come quello di agency siano talvolta estenuati in ragione del loro abuso, della diversa connotazione assunta nei diversi campi disciplinari, della frequente assenza di una approfondita analisi etnografica e storica. Questa Introduzione e gli articoli che seguono nella presente sessione tematica vogliono essere l’occasione per pensare i contesti concreti dentro i quali i rapporti di dominio costituiscono e trasformano i soggetti, i modi cioè attraverso i quali forme della soggettività, del desiderio, della sofferenza sono generate o riprodotte all’interno di quelle situazioni caratterizzate da meccanismi di assoggettamento simbolico, economico, culturale e politico. L’assunto esplicito di questa riflessione è concepire come radicalmente sociali le forme dello psichismo e i profili dell’individuo, misurando al tempo stesso il contributo critico delle scienze medico-antropologiche e etnopsichiatriche: in particolare là dove esse sono interpellate dai nuovi luoghi e dalle contemporanee figure della crisi (psichica, politica, culturale).

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Pubblicato

2021-03-03

Fascicolo

Sezione

Special Focus