«Non ti devo niente». Stregoneria e terapie rituali nella società otomì contemporanea

Autori

  • Federica Rainelli

DOI:

https://doi.org/10.14672/ada2021173627-44

Parole chiave:

stregoneria, terapia rituale, invidia, violenza, otomì

Abstract

Il presente intervento propone una riflessione sulle logiche e le retoriche che circondano e sostengono i rituali terapeutici realizzati dagli Otomì della Sierra Madre orientale (Messico). In particolar modo, si vuole ragionare sul ruolo giocato dalle pratiche stregonesche in rapporto alla terapia rituale, non solo in quanto suo prius logico, ma come parte integrante della stessa. In questo contesto è possibile distinguere tra forme di violenza intese come prevaricazione e, in quanto tali, condannate, e forme di violenza “reattiva” o “di difesa”, largamente tollerate. Tali considerazioni permettono di aprire il campo ad una riflessione sulle forme locali d’intendere i rapporti di potere e di dominio, che mette in luce l’aspetto produttivo del conflitto sociale ed interpersonale (produzione di nuovi simboli di potere, relazioni sociali, forme della soggettività). La proposta è dunque di enfatizzare la dimensione sociale della pratica terapeutica rituale, intesa come luogo di negoziazione e produzione di significati, vale a dire come spazio d’azione e ristrutturazione della soggettività.

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Pubblicato

2021-03-03

Fascicolo

Sezione

Special Focus