Rendere visibile l’invisibile. Ecografie fetali e consultazioni oracolari nel Sud del Benin
DOI:
https://doi.org/10.14672/ada20252pp119-134Parole chiave:
Ecografie, Divinazione, Feto, Rituali della nascita, Sud del BeninAbstract
Basandosi su osservazioni etnografiche e sulla letteratura esistente, questo articolo esplora l’intersezione tra immagini ecografiche fetali e pratiche divinatorie nel Sud del Benin. Quando inserite nei contesti religiosi e oracolari, le ecografie, infatti, non fungono solo da strumenti diagnostici, ma diventano mediatrici tra la madre, il feto e il mondo spirituale. In un contesto in cui gli individui possono essere legati a divinità o antenati, le ecografie contribuiscono a identificare l’antenato protettore del feto già prima della nascita. Collocando questa pratica accanto ad altri rituali legati alla nascita, l’articolo si interroga sul fatto che il riconoscimento spirituale del feto implichi anche il suo riconoscimento sociale come essere umano.
Mettendo in luce l’intreccio tra tecnologie biomediche e pratiche religiose e divinatorie, questo articolo offre spunti sulle concezioni locali della persona, i rituali di nascita, la continuità esistenziale e le traiettorie riproduttive nel Sud del Benin.
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