Sovranità e controllo diffuso della mobilità nel regime dei visti

Autori

  • Paolo Gaibazzi Centro di Studi Orientali (ZMO) di Berlino

DOI:

https://doi.org/10.14672/ada2016751%25p

Parole chiave:

Stato, confini, migrazione africana, parentela, legittimità

Abstract

L’articolo analizza le modalità attraverso cui la sovranità statale fonda la propria legittimità sul controllo della mobilità umana. Lo fa attraverso il caso dei visti di entrata, con particolare riferimento ai visti europei, Schengen e non, nella gestione delle frontiere esterne europee con l’Africa Occidentale. Il regime dei visti esprime in forma diretta ed esplicita il potere sovrano dello Stato nei confronti del movimento di persone. Discutendo casi etnografici concreti, il saggio decostruisce, tuttavia, il rapporto tra esercizio effettivo e legittimazione del controllo. L’amministrazione dei visti dipende, sia direttamente che indirettamente, dalla capacità regolatrice di altre istituzioni e attori, come le famiglie dei richiedenti. Si mostra pertanto come il lavoro consolare costituisca anche una performance legittimante dello Stato nei confronti di questa situazione di controllo diffuso.

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Pubblicato

2016-10-20

Fascicolo

Sezione

Articoli