Autismo, storytelling e Sé autobiografico

Autori

  • Alessandra Borghi Università di Modena e Reggio Emilia (Dottorato in Scienze Umanistiche; Tutor prof. Stefano Calabrese)

DOI:

https://doi.org/10.14672/20181439

Parole chiave:

Emozioni e ragione, Coscienza, Autismo, Storytelling, Storie sociali, Storywriting, Sé autobiografico, Emotions and Reason, Awareness, Autism, Social Stories, Autobiographical Self

Abstract

In accordo con la teoria di Antonio Damasio, è possibile definire le emozionicome complesse collezioni di risposte chimiche e neurali, in gran parte osservabili pubblicamente, utili all’uomo nel processo di conservazione della vita. I sentimentirappresentano, invece, le esperienze mentali private delle emozioni: ogni sentimento corrisponde al sentireuna determinata emozione. Affinché un individuo possa anche saperedi sentire le proprie emozioni, deve maturare in lui un senso del Sé cosiddetto autobiograficoe una coscienza estesa, o autonoetica. Dal punto di vista neurale, le persone affette da disturbi dello spettro autistico (ASD) sembrano non poter raggiungere un tale grado di consapevolezza emotiva a causa di un deficit a carico del Default Mode Network. Tuttavia, numerosi studi dimostrano la possibilità di accrescere il loro grado di coscienza coinvolgendoli in attività di storytelling. Tra gli esempi più significativi di narrazioni ‘terapeutiche’, si evidenziano le Storie Sociali, ideate da Carol Gray, e le storie computer-based, come Emotiplay, che vanta tra i nomi dei suoi ideatori quello dello psicologo Simon Baron-Cohen. Si anticipano, inoltre, alcuni risultati di un progetto sperimentale, attuato in una scuola elementare con due fratelli gemelli autistici di nove anni. Il progetto ha abbinato attività di storytellingcon attività di storywriting: ciascun bambino ha prodotto quattro racconti autobiografici che lo hanno stimolato ad esplorare ed esternare le proprie emozioni.

According to Antonio Damasio’s theory, emotions are complex collections of chemical and neural responses, publicly observable and extremely useful for preservation of our life. On the other hand, feelings represent the mental and private experience of our emotions. Likewise, the process that leads a person to a complete awareness of his emotions and feelings is impossible without the growth of an autobiographical sense of self and autonoetic consciousness. People with autism spectrum disorders (ASD) seem to lack this level of awareness as they are affected by a serious deficit in the Default Mode Network. Nevertheless, a lot of studies demonstrate the possibility of expanding their inner mental place thanks to storytelling activities. Most substantial examples of therapeutic narrations are Social Stories, invented by Carol Gray, and computer-based stories, such as Emotiplay, devised by Baron-Cohen and colleagues. Furthermore, we anticipate some results of an experimental project, implemented with two autistic twin brothers, aged nine, in a primary school. The project combined activities of storytelling with activities of storywriting: every child wrote four autobiographical accounts aimed at exploring and externalizing their emotions.

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Pubblicato

2018-12-02

Come citare

Borghi, A. (2018). Autismo, storytelling e Sé autobiografico. Comparatismi, (3), 115–129. https://doi.org/10.14672/20181439

Fascicolo

Sezione

Saggi