Scrivere per sentirsi meno soli

La tristezza in tre racconti postmoderni: Donald Barthelme, Jonathan Lethem, David Foster Wallace

Autori

  • Carlotta Susca

DOI:

https://doi.org/10.14672/20232296

Parole chiave:

David Foster Wallace, Donald Barthelme, Jonathan Lethem, narrativa statunitense, racconti

Abstract

La tristezza è una cifra delle narrazioni postmoderne, e la depressione un tema sotteso a molti romanzi e racconti della seconda metà del Novecento. In tre racconti statunitensi, tristezza e depressione sono trasfigurati con effetti stranianti e finali spiazzanti.

Come le novelle, i racconti brevi accumulano strutturalmente la tensione sul finale (Šklovskij 1968) e si basano spesso sul disvelamento conclusivo: accade così per Il pallone di Donald Barthelme (1968), in cui la storia surreale di un pallone che lentamente invade la città è metafora della tristezza del narratore per la lontananza dell’amata, e lo straniamento viene normalizzato solo nella frase finale; nell’Uomo felice di Jonathan Lethem (1996), la depressione è rappresentata in maniera straniante come l’immersione in un videogioco a tema inferno, da cui il protagonista riemerge per periodi sempre più brevi; in Caro vecchio neon (2004), di David Foster Wallace (che considerava Il pallone il racconto per cui era diventato uno scrittore), diegesi e realtà si confondono e il racconto dal punto di vista di un suicida viene inevitabilmente letto oggi alla luce delle vicende biografiche dell’autore, morto suicida nel 2008 dopo una lunga depressione.

David Foster Wallace ha dichiarato che la letteratura serve a sentirsi meno soli, e questi tre racconti rappresentano un percorso che parte dalla tristezza come tema narrativo (Barthelme), che con Lethem fa della letteratura lo strumento per “rendere il familiare strano” (Wallace), in modo da consentire al lettore di mettere a fuoco, attraverso lo straniamento, una condizione di difficile comprensione. Con il racconto di Wallace – così come con il suo Infinite Jest e altri suoi scritti –, il racconto della morte dal punto di vista di un suicida, lungi dall’essere un esercizio di funambolismo letterario, erode il confine fra realtà e letteratura, in un fulgido esempio di sincerità narrativa lontana dal luogo comune del postmodernismo come pastiche privo di contenuti.

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Pubblicato

2023-12-09

Come citare

Susca, C. (2023). Scrivere per sentirsi meno soli : La tristezza in tre racconti postmoderni: Donald Barthelme, Jonathan Lethem, David Foster Wallace. Comparatismi, (8). https://doi.org/10.14672/20232296

Fascicolo

Sezione

Emotions!