LAVORO E SALUTE. Gli infortuni sul lavoro tra gli addetti dell’ASL CN2
DOI:
https://doi.org/10.14672/bepsp2025112-122Abstract
Questa sintesi riassume i dati relativi agli infortuni sul lavoro tra i dipendenti dell’ASL CN2 nel periodo 2019-2024, con un focus particolare sull’anno 2024. L’andamento infortunistico a livello nazionale e regionale (Piemonte) è stato influenzato dalla pandemia di COVID-19, con un picco nel 2020 e una successiva diminuzione. Dopo un periodo di diminuzione, si osserva una tendenza alla stabilizzazione degli infortuni, al netto degli infortuni da COVID-19. Il numero di dipendenti è aumentato significativamente (circa 49%) nel periodo 2019-2024. Gli infortuni biologici (66,7% del totale) sono più numerosi di quelli non biologici (33,3%), ma questo dato è influenzato dagli infortuni da COVID-19. Escludendo il COVID-19, le contaminazioni percutanee sono più frequenti di quelle mucocutanee. Prevalgono le ferite da punta (ago, bisturi, ecc.). La figura professionale più esposta è l’infermiere di reparto, e i reparti più coinvolti sono quelli con specialità chirurgiche e di medicina. Tra gli incidenti non biologici prevalgono gli infortuni in itinere e gli incidenti stradali durante il turno, seguiti dalle contusioni. Da notare anche gli infortuni dovuti ad aggressione, soprattutto in psichiatria (SPDC) e pronto soccorso. Nell’anno 2024 il numero totale degli infortuni è diminuito rispetto all’anno precedente (81 vs. 104). Gli infortuni biologici sono diminuiti del 37%, e quelli non biologici del 14%. Non sono stati riscontrati casi di COVID-19. Prevalgono le punture accidentali tra gli infortuni biologici e gli infortuni in itinere tra quelli non biologici. I reparti ospedalieri sono i più colpiti, con aggressioni in Psichiatria e infortuni biologici in Medicina Interna, Pronto Soccorso e Blocco Operatorio. Le mansioni sanitarie sono le più esposte. I giorni totali di assenza dal lavoro per infortunio sono stati 1.016, principalmente dovuti a traumi contusivi, incidenti in itinere e aggressioni. Il 29,6% degli infortuni (tutti biologici) sono stati a “zero giorni”. Si osserva un andamento “a gradini” con picchi nei mesi di marzo, luglio e ottobre (infortuni biologici) e febbraio, luglio e novembre (infortuni non biologici).
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