Testimonianze cristiane e richieste di cura. Prove pratiche di negoziazione e resistenza diagnostica delle persone rifugiate cinesi

Autori

  • Miriam Castaldo
  • Marco Tosi

DOI:

https://doi.org/10.14672/ada2021173981-98

Parole chiave:

Cina, Cristianesimo, Chiese domestiche/sotterranee, rifugiati, resistenza

Abstract

Negli ultimi anni, numerosi cittadini cinesi hanno fatto domanda di protezione internazionale per motivi religiosi in alcune città italiane. Presso l’Istituto Nazionale Migrazioni e Povertà (INMP), ente pubblico del Servizio Sanitario Nazionale, molti di loro hanno richiesto cure mediche e psicologiche e una certificazione clinica che potesse documentare presso la Commissione Territoriale, o presso il Giudice in caso di ricorso, le tracce delle violenze subite in Cina perché cristiani. Un’équipe del poliambulatorio romano formata da un’antropologa, uno psichiatra, psicologhe e mediatori linguistico-culturali di cinese-mandarino ha avviato con loro percorsi di cura per circa due anni, caratterizzati dapprima dalla richiesta di un supporto di tipo psicologico e da un certificato, poi dalla brusca interruzione di ogni relazione con l’équipe, diventata ad un tratto produttrice della “malattia della depressione”. Condizione, quest’ultima, che risultava essere in profonda antitesi con la loro professione di fede.

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Pubblicato

2021-03-03

Fascicolo

Sezione

Special Focus