Gli specchi di Lolita. Un’ipotesi di lettura tra neuroretorica e traduzione intersemiotica

Autori

  • Andrea Chiurato Università IULM, Milano

DOI:

https://doi.org/10.14672/2016859

Parole chiave:

Neouroretorica, Neuronarratologia, Traduzione intersemiotica, Adattamento, Vladimir Nabokov, Neurorhetoric, Neuronarratology, Intersemiotic Translation, Adaptation

Abstract

Il mio contributo intende mettere alla prova alcune delle nozioni operative proposte dalla neuroretorica applicandole a uno degli altri filoni di indagine privilegiati dalla narratologia – o meglio, dalle narratologie – del nuovo millennio: la traduzione intersemiotica e, in particolare, lo studio dalle mutevoli relazioni tra linguaggi iconici e linguaggi verbali. Rivolgendomi allo specifico ambito dell’adattamento cinematografico intendo quindi illustrare come l’annosa e spinosa questione della fedeltà possa essere meglio affrontata attraverso l’utilizzo di tali strumenti, nonché di alcune preziose nozioni che costituiscono il corollario teorico della neuronarratologia – la produttiva discrepanza tra script e frame; il concetto di embodied narration; l’interazione tra memoria episodica e memoria semantica – piuttosto che di una banale comparazione tra l’ipotesto e l’intertesto invariabilmente condotta a partire dal piano dell’enunciato. Da una simile premessa si potrebbe così affermare che il successo di un adattamento sia determinato non solo e non tanto dalla rielaborazione della medesima forma del contenuto in una differente materia dell’espressione, quanto piuttosto dalla capacità dell’autore secondo di ricreare analoghi «schemi di negoziazione della conoscenza» in diversi media: come nel caso delle trasposizioni filmiche di Lolita realizzate da Stanley Kubrick (1962) e da Adrian Lyne (1997), oggetto specifico del mio studio.

The aim of my paper is to apply some of the insights from the so-called neurorhetoric to the field of intersemiotic translation, thus trying to establish a dialogue between two of the more stimulating theoretical developments of narratology – or, perhaps should I say, of narratologies – in the recent years. Focusing especially on cinematographic adaptation I wish to highlight how the often discussed issue of “fidelity” could be better addressed using analytic tools as the productive friction between script and frame, the concept of embodied narration, the interaction between episodic memory and semantic memory, rather than drawing an obvious comparison between the hypotext and the hypertext based mainly on content. More importantly, my intention is to demonstrate that in such cases the success of an adaptation is not determined by a proper transposition of the same content-form through different expression substances, but it depends on the second author’s skill in re-creating similar “knowledge negotiation schemes” across various mediums and devices. A few texts will be analysed in detail: Vladimir Nabokov’s Lolita, along with two of its best-known adaptations, directed by Stanley Kubrick (1962) and Adrian Lyne (1997).

Biografia autore

Andrea Chiurato, Università IULM, Milano

Andrea Chiurato si è laureato in Giornalismo, editoria e comunicazione presso la facoltà di Scienze e tecnologie della comunicazione dell’Università IULM di Milano con una tesi sul giornalismo culturale in Italia dalla fine della seconda guerra mondiale alla fine degli anni Novanta.

Dopo un master in Management delle relazioni esterne nella pubblica amministrazione e nei servizi di pubblica utilità ha conseguito, nel 2008, il titolo di Dottore di Ricerca in Letterature comparate. Le letterature, le culture e l’Europa proponendo un’analisi delle relazioni tra il Nouveau Roman e la neovaguardia italiana: La linea Butor. Il romanzo sperimentale in Francia e Italia.

Dal 2008 al 2011 è titolare di assegno di ricerca afferente alla cattedra di Letterature comparate dell’Università IULM.

Nel 2012 vince il concorso per Ricercatore a tempo determinato in Critica letteraria e letterature comparate presso l’Università IULM.

I suoi studi si focalizzano su due aree d’interesse prevalenti: le avanguardie del secondo Novecento, con una particolare attenzione alla narrativa sperimentale; l’evoluzione dell’immagine della città tra il XIX e il XX secolo.

Tra le pubblicazioni dedicate a questi due ambiti figurano rispettivamente: La retroguardia dell’avanguardia (Mimesis Edizioni, 2011) e Là dove finisce la città. Riflessioni sull’opera di J. G. Ballard (Archetipo Libri, 2013).

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Pubblicato

2016-10-27

Come citare

Chiurato, A. (2016). Gli specchi di Lolita. Un’ipotesi di lettura tra neuroretorica e traduzione intersemiotica. Comparatismi, (1), 138–158. https://doi.org/10.14672/2016859

Fascicolo

Sezione

La narrazione: stato dell'arte